giovedì 6 aprile 2017

FUJITSU - FIRMATA L'NTESA SULLA RIORGANIZZAZIONE

E' stato siglato oggi l'accordo sindacale presso il Ministero del Lavoro a Roma per la gestione del processo di riorganizzazione annunciato dalla società nipponica, che prevedeva il licenziamento di 25 dipendenti della società in Italia, di cui 22 nel sito di Milano. Utilizzando tutti i 75 giorni a disposizione per ricercare un possibile accordo, quest'oggi, ultimo giorno di procedura, FIM FIOM UILM E FISMIC, hanno ottenuto il risultato di chiudere la procedura di licenziamento per 20 esuberi su gli iniziali 25 annunciati dalla Fujitsu più di due mesi fa. 
L'intesa prevede come unica soluzione la non opposizione al licenziamento da parte dei lavoratori interessati dal processo di riorganizzazione aziendale, ed un incentivo economico per attenuare l'impatto derivante della perdita del lavoro. 
Inoltre, alla luce del veloce cambiamento del mercato di riferimento della società, per garantire continuità alla stessa, la FIM CISL ha avanzato già la richiesta di aprire immediatamente un ulteriore tavolo di confronto per affrontare il tema del piano industriale della azienda e il rilancio concreto della stessa, alla luce delle grandi opportunità che nel settore di riferimento si aprirono nei prossimi mesi e anni.
"E' tempo di cambiare velocemente passo", afferma Christian Gambarelli Segretario Generale della Fim di Milano, "è il momento di rimboccarsi tutti insieme le maniche e cominciare a lavorare per mantenere ed espandere le opportunità di lavoro in Italia e a Milano. L'appello della FIM di Milano va alle istituzioni e all'Assolombarda in particolare: lo sviluppo dell'industria 4.0 non resti uno slogan per convegni e meeting tra intellettuali. Milano sia da traino al paese per agganciare la ripresa velocemente, in particolar modo nelle imprese innovative come Fujitsu e tante altre presenti nel nostro territorio. La FIM è pronta da sempre ad accettare la sfida dell'innovazione e oggi, alla luce del recente rinnovo unitario del contratto di Federmeccanica ancora di più. Passiamo velocemente dalla parole ai fatti, prima che sia troppo tardi e prima di vedere per sempre perso un grande patrimonio di professionalità a Milano e nel Paese". 

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