Furlan: “Un bonus di 1000 euro annui per sostenere lavoratori, pensionati, incapienti e autonomi”
“Vogliamo spingere il Governo ad adottare una riforma del sistema fiscale per far crescere il Paese, sostenendo il lavoro ed i consumi” ha sottolineato il Segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan illustrando i contenuti della proposta di riforma fiscale su cui la Cisl raccoglierà le firme nei prossimi mesi per la presentazione di una legge delega di iniziativa popolare”. Bonus da 1000 euro, nuovo assegno familiare, fiscalità locale al servizio del cittadino, una imposta sulla grande ricchezza netta e lotta all’evasione fiscale: i cinque punti sui quali si articola la proposta della Cisl.
- Furlan al Tg5 e Tg2 su campagna Cisl su Fisco più giusto (VIDEO)
- Furlan al Tg2 delle 18.15 su campagna Cisl su Fisco più giusto (VIDEO)
Roma, 11 febbraio 2015 – “Vogliamo spingere il Governo ad adottare una riforma del sistema fiscale per far crescere il Paese, sostenendo il lavoro ed i consumi”. Così il Segretario generale della Cisl Annamaria Furlan illustrando i contenuti della proposta di Riforma Fiscale su cui la Cisl raccoglierà le firme nei prossimi mesi per la presentazione di una legge delega di iniziativa popolare. Una proposta ampia articolata in cinque punti, quella illustrata dalla Cisl nel corso della conferenza stampa svoltasi stamani a Roma. Obiettivo: introdurre più equità, dare più risorse a lavoratori e pensionati, ridistribuire ricchezza, sostenere le famiglie. Non a caso la leader della Cisl è tornata sulle parole pronunciate da Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento, in particolare nei passaggi in cui parla di lotta alle diseguaglianze, equità e della necessità di creare convergenze, alleanze, sinergie all’insegna della responsabilità, quale unica strada per ricostruire la coesione sociale nel paese e poter combattere la crisi. “Siamo rincuorati e spronati dalle parole del presidente. Ci fanno sentire meno soli ma non meno impegnati -ha sottolineato Furlan annunciando l’avvio di una stagione di grande impegno per la sua organizzazione volta a dare una svolta positiva alle aspettative di tutti coloro che sentono fortemente il peso della crisi. Cinque i punti fondamentali su cui si articola il progetto di legge di iniziativa popolare:bonus da 1000 euro, nuovo assegno familiare, fiscalità locale al servizio del cittadino, una imposta sulla grande ricchezza netta e riduzione dell’evasione fiscale. Obiettivo: dare piu’ risorse a chi lavora, ai pensionati e alle aree sociali medio-basse, colpite da sette anni di crisi, perche’ – come sottolinea il Segretario confederale Cisl, Maurizio Petriccioli “se non riparte un vigoroso ciclo di crescita la lacerazione sociale, ormai giunta a livello di guardia, puo’ far crescere il conflitto sociale e la crisi della stessa democrazia”.
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Roma, 11 febbraio 2015 – “Vogliamo spingere il Governo ad adottare una riforma del sistema fiscale per far crescere il Paese, sostenendo il lavoro ed i consumi”. Così il Segretario generale della Cisl Annamaria Furlan illustrando i contenuti della proposta di Riforma Fiscale su cui la Cisl raccoglierà le firme nei prossimi mesi per la presentazione di una legge delega di iniziativa popolare. Una proposta ampia articolata in cinque punti, quella illustrata dalla Cisl nel corso della conferenza stampa svoltasi stamani a Roma. Obiettivo: introdurre più equità, dare più risorse a lavoratori e pensionati, ridistribuire ricchezza, sostenere le famiglie. Non a caso la leader della Cisl è tornata sulle parole pronunciate da Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento, in particolare nei passaggi in cui parla di lotta alle diseguaglianze, equità e della necessità di creare convergenze, alleanze, sinergie all’insegna della responsabilità, quale unica strada per ricostruire la coesione sociale nel paese e poter combattere la crisi. “Siamo rincuorati e spronati dalle parole del presidente. Ci fanno sentire meno soli ma non meno impegnati -ha sottolineato Furlan annunciando l’avvio di una stagione di grande impegno per la sua organizzazione volta a dare una svolta positiva alle aspettative di tutti coloro che sentono fortemente il peso della crisi. Cinque i punti fondamentali su cui si articola il progetto di legge di iniziativa popolare:bonus da 1000 euro, nuovo assegno familiare, fiscalità locale al servizio del cittadino, una imposta sulla grande ricchezza netta e riduzione dell’evasione fiscale. Obiettivo: dare piu’ risorse a chi lavora, ai pensionati e alle aree sociali medio-basse, colpite da sette anni di crisi, perche’ – come sottolinea il Segretario confederale Cisl, Maurizio Petriccioli “se non riparte un vigoroso ciclo di crescita la lacerazione sociale, ormai giunta a livello di guardia, puo’ far crescere il conflitto sociale e la crisi della stessa democrazia”.
In sostanza la Cisl ritiene necessaria una grande operazione redistributiva della ricchezza a favore delle aree sociali medio-basse per correggere la crescita esponenziale delle diseguaglianze che si e’ realizzata nell’ultimo quarto del secolo. La revisione del peso fiscale tra tasse centrali e territoriali, ha l’obiettivo di ridurre le iniquita’ territoriali e l’aumento incontrollato della fiscalita’ locale: dal 2010 al 2013 – sostiene la Cisl – le sole addizionali Irpef regionali e comunali sono cresciute di oltre il 33%. Infine, e’ indispensabile ripensare il fisco per la famiglia: solo l’1,5% delle famiglie italiane – sottolinea la Cisl – possiede una ricchezza superiore ad un milione di euro (40,5% della ricchezza totale, escludendo prima casa e titoli di Stato), mentre sono piu’ di un milione le famiglie (su quasi 26 milioni) con una ricchezza pari o superiore a 500 mila euro, al netto della prima casa e dei titoli di Stato.
BONUS 1.000 EURO. La Cisl propone l’introduzione di un bonus di mille euro annui per tutti i contribuenti con un reddito individuale fino a 40 mila euro e un bonus di ammontare ridotto e via via decrescente per chi ha redditi compresi fra 40 e 50 mila euro. Se i beneficiari del bonus degli 80 euro ammontano a 9,8 milioni circa, a godere del bonus proposto dal sindacato sarebbero 38,5 milioni.
NUOVO ASSEGNO FAMILIARE. Introdurre un nuovo strumento di intervento che superi, accorpandoli, gli attuali assegni familiari e le detrazioni per i figli (minorenni) e per il coniuge a carico, attraverso un nuovo sistema di detrazioni di imposta (Nuovo assegno familiare) che si alzi al crescere dei carichi familiari e si riduca all’aumentare del reddito.
FISCALITA’ LOCALE AL SERVIZIO DEL CITTADINO. Adottare una nuova regolazione delle imposte e tasse locali che preveda un tetto complessivo di tassazione, collegando piu’ chiaramente cio’ che si paga alla fruizione dei servizi sul territorio. All’aumentare della fiscalita’ locale il cittadino deve ottenere una corrispondente riduzione del prelievo fiscale nazionale. La futura Local tax deve vedere l’esenzione della tassazione sulla proprieta’ della prima casa di abitazione, cosi’ come avviene attualmente per l’Imu e modulare i tributi in relazione all’effettiva fruizione dei servizi (ad esempio, la Tari andrebbe basata sulla produzione dei rifiuti, anziche’ sulla superfice dell’immobile).
UNA IMPOSTA SULLA GRANDE RICCHEZZA NETTA. Varare una imposta ordinaria sulla grande ricchezza netta che cresca al crescere della ricchezza mobiliare e immobiliare complessiva, con l’esenzione totale sugli imponibili delle famiglie fino a 500.000 euro di ricchezza, con l’esclusione da tale computo della prima casa di abitazione e dei titoli di Stato. L’imposta andrebbe a colpire l’ammontare complessivo dei valori mobiliari ed immobiliari con aliquote crescenti su diversi scaglioni di valore, dai 500 mila euro in su, con aliquota massima per gli scaglioni di ricchezza superiori al milione di euro. –
RIDURRE L’EVASIONE FISCALE. Rafforzare le sanzioni amministrative e penali, aumentare i controlli, migliorare la tracciabilita’ dei pagamenti e l’utilizzo delle carte di credito (senza costi aggiuntivi per le famiglie). Introdurre meccanismi di contrasto di interesse che consentano a chi compra di portare in detrazione la relativa spesa, facendo emergere il fatturato oggi occultato. Secondo i calcoli della Cisl, l’insieme delle misure avrebbe un costo di circa 39 miliardi: risorse che potrebbero essere trovate dai fondi destinati al bonus per gli 80 euro, dalla imposta patrimoniale, dalla lotta all’evasione, da una revisione delle agevolazioni fiscali, dalla rimodulazione degli assegni familiari e dalle nuove misure di contrasto di interesse.
Dal sito www.cisl.it
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